Uno dei cavalli(ni) di battaglia dei neo-razzisti contrari alla biblioteca e auditorium (sinteticamente: B&A) è quello relativo ai costi di funzionamento (personale, manutenzioni, energetici). Un asinello qualunquista che fa breccia sul popolino educato a sguazzare nel sangue dell’avversario. La battaglia sottintende che questi costi sarebbero notevoli se non addirittura enormi e quindi caricherebbero i cittadini di altre tasse.
Questi
personaggi hanno un’idea della struttura di tipo democristiano. Indubbiamente
se riduciamo il tutto a un deposito libri
da distribuire e alla sala cinema della scuola media, l’investimento é
una follia: ma non é stata progettata seguendo questa prospettiva.
Il costo
principale –al tempo della progettazione 1995/1997 - era quello energetico: riscaldamento
condizionamento illuminazione. Che poi era sottovalutato in tutti gli edifici
comunali (e privati…) al tempo. Adesso questo aspetto si può dire superato con
l’istallazione di pannelli solari su girasoli e sistemi di accumulo dell’energia
elettrica. Certo occorre pensare ad un investimento di circa 300mila euro ma
con questa spesa si fornisce sostanzialmente tutta l’energia necessaria all’illuminazione
riscaldamento e raffrescamento di tutti gli edifici comunali ed anche di
qualcosa d’altro. Il problema non é
economico (basterebbe sommare le attuali bollette enel e metano…) ma di “testa”
dei politici amministratori. Oltretutto si tratterebbe di un investimento al di
fuori del patto di stabilità.
L’auditorium
non può essere una mera appendice della scuola o un dominio privato di qualche
associazione ma va visto come qualcosa da affittare anche a terzi per quella
miriade di incontri di cui le aziende hanno bisogno per informare-aggiornare il
proprio personale e venditori. Al tempo c’erano almeno 50 richieste ogni anno
di affittare spazi comunali per questo scopo: tutte forze perse perché rimaste
a piedi.
La biblioteca
non può nemmeno quella essere gestita con la testa di funzionari “educati
formati allevati” nei primi e famosi corsi triennali dell’Università
(Cattolica). Il salto culturale per
passare da mero gestore di un patrimonio cartaceo a quello di un patrimonio su
numerosi supporti (carta, bit, disco) e di contenuti ampliati (scrittura,
cinema, tv, spettacolo in diretta) imponeva non solo l’aggiornamento del
personale esistente, ma un vero e proprio cambiamento (tipo Fiat a Pomigliano….)
che naturalmente incontrava fortissime
resistenze da parte degli operatori già presenti (preoccupati semmai più per la
dimensione del proprio ufficio che per la biblioteca…).
Si sarebbe
creata una commissione per la gestione unitaria degli spazi pubblici non
sportivi, sia in applicazione dei programmi
stabiliti “laddove si puote”, sia per il controllo delle spese.
L’idea non era
però così’ semplice e banale.
Proprio perché
Curno fu tra i primi cinque comuni dove
si introdusse (1967) il “cineforum” (denominazione privata di una associazione
ad hoc) poi proseguita (a seguito della chiusura del Cine2000 per la non
rispondenza ai requisiti di sicurezza) con le proiezioni estive all’aperto
(interrotte da qualche politico per non disturbare gli interessi economici di
una sala di Bergamo-Longuelo) l’auditorium – che nasceva con la previsione
delle sole proiezioni in digitale- mirava ad essere un luogo di eccellenza per la
conoscenza (biglietto d’ingresso) della filmografia internazionale. Non va
dimenticato che almeno l’80% della filmografia internazionale non verrà mai
proposta in visione. Oggi é possibile assistere alla proiezione della diretta
di centinaia di spettacoli di lirica musica e teatro eseguiti in tutto il mondo
e sempre col solito biglietto d’ingresso.
Perché se la politica decide che Curno
sia sempre uno dei tanti dormitori fuori la città e una sorta di grande
Caritas clientelare per gli ultimi (chissà poi se siano davvero tutti “ultimi”….
piuttosto che “clientele”….) é evidente che sia la B&A e la vicina palestra
cogli spalti sono strutture costose (visto l’utilizzo ridotto e in PURO costo)
non hanno senso.
Ma se la
politica decide di far giocare al nostro paese un ruolo provinciale di livello superiore, allora il complesso
B&A, palestra cogli spalti, CVI1, Orto Botanico unitamente ai parcheggi ed al trasporto
pubblico, sono fattori su cui mirare per la creazione di lavoro e di ricchezza
per chi ci vuol e ci sa fare.
Che non sono
quelli che stanno appresso alla politica sperando che coli del grasso “aggratis”.
Nessun commento:
Posta un commento