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venerdì 11 settembre 2015

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Scrivo le prime note il giorno in cui la Germania ha aperto le frontiere che aveva testardamente tenute sbarrate da sempre contro l’”invasione” dal NordAfrica. Un svolta inattesa di 180 gradi della Merkel che spiazza i razzisti nostrani inginocchiati ai piedi di Salvini e di Grillo.
Ma ci sono particolari da non dimenticare.
“D’altra parte, per accogliere e integrare da noi chi è realmente bisognoso di protezione, è anche necessario che coloro che non hanno nessuna prospettiva di rimanere tornino nel loro paese”.
Così zia Merkel ha dichiarato in una intervista ai giornali del Funke Mediengruppe il 05 settembre 2015 per concludere la giornata trionfale che l’hanno incoronata come una vera leader europea nell’aprire le frontiere e nell’accogliere poche migliaia di profughi mediorientali (in gran parte siriani). I nuovi arrivati sono avvertiti: porte aperte sia per l’ingresso che per l’uscita.

Fuori dubbio che la dichiarazione di accoglienza fatta dalla Merkel ai primi di settembre abbia "scatenato" o perlomeno accelerato l'afflusso di migranti verso la Germania. Probabile che la Merkel avesse fatto i conti sul modello italiano (come quantità di potenziali afflussi) mentre -non avendo compreso un cavolo dei reali motivi delle migrazioni- non ha nemmeno immaginato che oggi pure i migranti sono informati e quindi - tra parentele e informazione- é ovvio che affluiscano in un paese più ricco di una Spagna o di un'Italia.
Quando si dice che l'Europa non è in grado di affrontare la migrazione epocale di questi anni tra Europa e Africa e MedioOriente si dice appunto che l'Europa é governata da  leader ignoranti e straccioni che badano solo alla propria bottega: il conto dei soldi e dei voti.
Poi é inutile rimpiangere i "grandi" fondatori dell'Europa perchè quelli avevano di fronte un mondo e dei problemi che nemmeno se li immaginavano e semmai sarebbe interessante vederli all'opera oggi.

Purtroppo nessuno degli attuali leader europei ha vissuto la grande e terribile stagione delle guerre di liberazione che furono in cima ai grandi ideali dei protagonisti e di  moltissimi europei (e americani). Le batoste subite dalla Francia, dall’Inghilterra, dagli USA in giro per il mondo e lo sterminio di uomini e donne che quelle guerre di liberazione hanno lasciato sul campo: in primis da parte dei popoli che volevano conquistarsi la libertà.
Quegli “ignoranti” della storia che oggi governano il mondo nei tempi moderni hanno inventato l’idea di portare la democrazia nei paesi: dai Balcani all’Iraq all’Afganistan alla Libia al MarNero ai Kurdi hanno  creato  altri milioni di morti feriti migranti che adesso … approdano in Europa.
Una volta li scannavano e si scannavano al “loro” domicilio e (quasi) nessuno vedeva la strage. Che non è una parola generica ma significa milioni di morti abbandonati a marcire sul terreno.
Adesso i media ti sbattono la strage in faccia. In diretta: nemmeno differita.
E se la faccenda non basta, la scena te la ricostruiscono anche violando i morti: com’è accaduto  con quella deficiente di fotografa che ha fatto spostare il cadavere di un bimbo da una “banale” insenatura a una spiaggia libera così la foto prendeva meglio.
Queste migrazioni sono un aspetto delle guerre di liberazione dei popoli che un tempo  avvenivano in casa loro mentre adesso quei popoli prendono una nave o un treno e vengono in casa nostra.
Non possiamo però ammettere che siano guerre di liberazione.
Non possiamo più ammettere che quei  cinque litri di benzina che consumiamo ogni giorno hanno alle spalle qualche cadavere tra quelli che vedremo alla sera ai tiggi.
Per favore non dite le cose come stanno che ci rovinate la giornata: noi siamo e vogliamo essere sempre politicamente corretti e senza colpa.

Un tempo nelle famiglie contadine si diceva (ai figli) quando arrivava un fratellino nuovo: ti accorceremo la camicia. Nel senso che  ne prenderemo un pezzo per ciascuno dei presenti e ne faremo una più corta anche per il nuovo arrivato. L'Europa deve imparare a fare così. Noi dobbiamo re imparare a fare così.










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