Scrivo le prime note il giorno in cui la Germania ha aperto le frontiere che aveva testardamente tenute sbarrate da sempre contro l’”invasione” dal NordAfrica. Un svolta inattesa di 180 gradi della Merkel che spiazza i razzisti nostrani inginocchiati ai piedi di Salvini e di Grillo.
Ma ci sono
particolari da non dimenticare.
“D’altra parte, per
accogliere e integrare da noi chi è realmente bisognoso di protezione, è anche necessario che coloro che non hanno
nessuna prospettiva di rimanere tornino nel loro paese”.
Così zia Merkel ha
dichiarato in una intervista ai giornali del Funke Mediengruppe il 05 settembre
2015 per concludere la giornata trionfale che l’hanno incoronata come una vera
leader europea nell’aprire le frontiere e nell’accogliere poche migliaia di
profughi mediorientali (in gran parte siriani). I nuovi arrivati sono
avvertiti: porte aperte sia per l’ingresso che per l’uscita.
Fuori
dubbio che la dichiarazione di accoglienza fatta dalla Merkel ai primi di
settembre abbia "scatenato" o perlomeno accelerato l'afflusso di
migranti verso la Germania. Probabile che la Merkel avesse fatto i conti sul
modello italiano (come quantità di potenziali afflussi) mentre -non avendo
compreso un cavolo dei reali motivi delle migrazioni- non ha nemmeno immaginato
che oggi pure i migranti sono informati e quindi - tra parentele e
informazione- é ovvio che affluiscano in un paese più ricco di una Spagna o di
un'Italia.
Quando
si dice che l'Europa non è in grado di affrontare la migrazione epocale di
questi anni tra Europa e Africa e MedioOriente si dice appunto che l'Europa é
governata da leader ignoranti e straccioni che badano solo alla propria
bottega: il conto dei soldi e dei voti.
Poi é
inutile rimpiangere i "grandi" fondatori dell'Europa perchè quelli
avevano di fronte un mondo e dei problemi che nemmeno se li immaginavano e
semmai sarebbe interessante vederli all'opera oggi.
Purtroppo
nessuno degli attuali leader europei ha vissuto la grande e terribile stagione
delle guerre di liberazione che furono in cima ai grandi ideali dei protagonisti
e di moltissimi europei (e americani).
Le batoste subite dalla Francia, dall’Inghilterra, dagli USA in giro per il
mondo e lo sterminio di uomini e donne che quelle guerre di liberazione hanno
lasciato sul campo: in primis da parte dei popoli che volevano conquistarsi la
libertà.
Quegli “ignoranti”
della storia che oggi governano il mondo nei tempi moderni hanno inventato l’idea
di portare la democrazia nei paesi: dai Balcani all’Iraq all’Afganistan alla
Libia al MarNero ai Kurdi hanno
creato altri milioni di morti
feriti migranti che adesso … approdano in Europa.
Una
volta li scannavano e si scannavano al “loro” domicilio e (quasi) nessuno
vedeva la strage. Che non è una parola generica ma significa milioni di morti
abbandonati a marcire sul terreno.
Adesso
i media ti sbattono la strage in faccia. In diretta: nemmeno differita.
E se la
faccenda non basta, la scena te la ricostruiscono anche violando i morti: com’è
accaduto con quella deficiente di
fotografa che ha fatto spostare il cadavere di un bimbo da una “banale”
insenatura a una spiaggia libera così la foto prendeva meglio.
Queste
migrazioni sono un aspetto delle guerre di liberazione dei popoli che un tempo
avvenivano in casa loro mentre adesso quei popoli prendono una nave o un
treno e vengono in casa nostra.
Non
possiamo però ammettere che siano guerre di liberazione.
Non
possiamo più ammettere che quei cinque
litri di benzina che consumiamo ogni giorno hanno alle spalle qualche cadavere
tra quelli che vedremo alla sera ai tiggi.
Per
favore non dite le cose come stanno che ci rovinate la giornata: noi siamo e
vogliamo essere sempre politicamente corretti e senza colpa.
Un
tempo nelle famiglie contadine si diceva (ai figli) quando arrivava un
fratellino nuovo: ti accorceremo la camicia. Nel senso che ne prenderemo
un pezzo per ciascuno dei presenti e ne faremo una più corta anche per il nuovo
arrivato. L'Europa deve imparare a fare così. Noi dobbiamo re imparare a fare
così.
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